L'avanzamento rapido dell'intelligenza artificiale (AI) ha il potenziale per rivoluzionare significativamente i mercati del lavoro in tutto il mondo. Secondo uno studio condotto da Goldman Sachs, citato dal Financial Times e intitolato "Gli Effetti Potenzialmente Rilevanti dell'Intelligenza Artificiale sulla Crescita Economica", si prevede che l'IA generativa aumenterà il PIL globale annuo del 7% nei prossimi 10 anni. Questo progresso potrebbe avere effetti macroeconomici importanti grazie al risparmio dei costi di determinati tipi di lavoro e all'aumento della produttività dei lavoratori il cui impiego al momento non può essere sostituito dall'intelligenza artificiale.
L'automazione e il cambiamento dei ruoli lavorativi
Tuttavia, c'è anche un lato negativo da considerare. L'adozione diffusa dell'IA potrebbe portare alla perdita di numerosi posti di lavoro e alla disoccupazione di molti lavoratori. Lo studio di Goldman Sachs indica che circa due terzi dei lavori attuali sono esposti a un certo grado di automazione. Secondo gli autori dello studio, Joseph Briggs e Devesh Kodnani, molte persone potrebbero essere sollevate dal compito di svolgere circa il 50% delle attività quotidiane, senza perderle, ma vedendo invece aumentare il tempo libero a loro disposizione. Settori a rischio
Secondo il report, i settori maggiormente colpiti dall'automazione saranno quelli amministrativo, legale, bancario e finanziario. Queste aree di lavoro sono soggette a una maggiore standardizzazione delle attività e ad algoritmi che possono essere implementati con successo dall'intelligenza artificiale. D'altra parte, i lavori che richiedono competenze pratiche, come operai e artigiani, dovrebbero essere meno a rischio di perdere il proprio impiego a causa della diffusione dell'IA. Questi includono lavoratori nel settore edile e delle manutenzioni, come carpentieri, imbianchini e idraulici, nonché quelli nel settore della ristorazione, come camerieri, cuochi e baristi. Il coinvolgimento di quasi tutte le occupazioni
Nonostante l'impatto generalizzato dell'automazione, solo circa il 5% dei mestieri potrebbe essere completamente sostituito dall'intelligenza artificiale, secondo i dati e le tecnologie attualmente disponibili. Lo studio di Goldman Sachs si basa sull'analisi di dati provenienti dagli Stati Uniti e dall'Europa, che descrivono le mansioni svolte dai lavoratori in migliaia di settori e professioni diverse. Durante la ricerca, sono state fatte alcune scoperte sorprendenti. Gli studiosi ipotizzavano che l'intelligenza artificiale sarebbe stata in grado di svolgere compiti come la compilazione delle dichiarazioni dei redditi per le piccole imprese o la documentazione dei risultati di un'indagine sulla scena del crimine. Tuttavia, compiti più complessi come pronunciare una sentenza in tribunale, monitorare le condizioni di un paziente in terapia intensiva o studiare le leggi fiscali internazionali sono ancora lontani dall'essere automatizzati. L'incertezza legata allo sviluppo e all'adozione dell'IA
L'incertezza sul futuro dell'IA e la sua diffusione nel mondo del lavoro sono determinate sia dal progresso stesso della tecnologia, sia dalle scelte delle aziende e delle imprese. Esse devono decidere se affidare il lavoro a un essere umano o delegare completamente l'operazione a una macchina. Il percorso che l'IA prenderà dipenderà quindi dallo sviluppo della tecnologia stessa e dalla velocità con cui sarà adottata. Conclusioni
L'intelligenza artificiale rappresenta una forza che sta trasformando i mercati del lavoro in tutto il mondo. Mentre le tecnologie avanzano, alcuni ruoli potrebbero essere automatizzati, portando a una ridistribuzione delle attività tra umani e macchine. Tuttavia, nonostante il suo impatto su molti settori, solo una piccola percentuale di lavori potrebbe essere completamente sostituita dall'IA. È necessario un equilibrio tra l'automazione e il mantenimento delle competenze umane per garantire un futuro del lavoro sostenibile e inclusivo.